La GC.AC di Monfalcone propone le spiazzanti sculture di Chris Gilmour, artista inglese trapiantato in Friuli.
L’esposizione, curata da Anna Krekic, accoglie una collezione di oggetti quotidiani realizzati – con precisione iperrealista e in scala 1:1 – usando solo della colla e del comune cartone da imballo; collezione che stupisce per l’inclusione di soggetti anche di notevoli dimensioni, quali autovetture o yacht. Nella scelta delle opere da esporre si è tenuto conto dell’identità del territorio monfalconese, presentando una serie di oggetti ben diffusi nella realtà locale.
Per questa manifestazione il nostro lavoro è stato molto semplice: le opere di Gilmour, per così dire, parlano da sole, e vivono di una personalità tale che non necessita di mediazioni o interpretazioni aggiuntive.
La scelta per il key visual, in linea con l’indirizzo allestitivo indicato sopra, è stata quella di rappresentare una delle opere più significative nel contesto monfalconese – la bicicletta, mezzo di trasporto da sempre usato dagli operai per recarsi ai cantieri – in un formato oversize, anticipando, nell’ambito ristretto del foglio stampato, il senso di stupore e meraviglia nell’osservare un’opera che riproduce in dimensione reale il proprio oggetto.
Tutta la comunicazione ha rispettato e rafforzato – nel proporre un nuovo, diverso approccio alla rappresentazione dell’opera – il format identitario già delineato nelle precedenti mostre della Galleria di Arte Contemporanea di Monfalcone da noi curate.
Vedi gli altri lavori realizzati per la Galleria:
> RSVP
> Se una notte d’inverno
> No Place to Hide
> David Tremlett
> Un lustro di arte contemporanea
> Videoreport e oltre
> L’immagine sottile